Henri J. M. Nouwen

L'Abbraccio Benedicente
(Queriniana editrice)

 

Rembrandt "Il Ritorno del Figlio Prodigo"

 

Henri Nouwen (1932-1996) è uno dei più noti scrittori di spiritualità dei nostri tempi. Sacerdote cattolico, olandese di nascita passò gran parte della sua vita vicino Toronto in Canada come pastore di una comunità di disabili mentali.

Nell'Abbraccio Benedicente Nouwen racconta come l'incontro con un poster raffigurante il dipinto di Rembrandt "Il ritorno del Figlio Prodigo" abbia cambiato la sua vita e lo abbia messo in cammino verso la misericordia di Dio Padre, dopo essersi analizzato come il figlio giovane della parabola di Gesù e poi come il figlio maggiore. 

Egli scopre attraverso il volto commosso dipinto da Rembrandt, attraverso le mani che si poggiano paterne sulle spalle del figlio ritrovato, la paternità del Signore. Dio ci ama e ci viene incontro, le sue mani sono paterne e materne, come nel dipinto, una ci sostiene e ci dà fiducia ed ha l'apparenza di una mano maschile, l'altra ci accarezza ed ha la forma di una mano di madre.

Il viaggio spirituale fatto attraverso un dipinto e la Parola del Signore fa approdare l'autore alla conclusione che Dio gli chiede di diventare Padre, come lo è Lui, un padre che accoglie tutti, che non giudica, che non aspetta un grazie, non attende una parola di scusa, ma è sempre pronto ad abbracciare chi si era allontanato e a fare festa per averlo ritrovato.

Leggere le pagine di questo libro ci porta a meditare sulla nostra vita, sulle nostre scelte e accende in noi la certezza di essere amati di un amore grande che fa ognuno di noi il figlio prediletto di Dio Padre.

Riportiamo alcuni brevi periodi che rendono più vibrante e vero ciò che abbiamo scritto.

... Ecco il Dio in cui voglio credere: un Padre che, dall'inizio della creazione, ha steso le sue braccia in una benedizione misericordiosa, non forzando mai nessuno, ma aspetando sempre, non lasciando mai cadere le braccia per la disperazione, ma sperando sempre che i figli tornino per potere dire loro parole d'amore e lasciare che le sue braccia stanche si posino sulle loro spalle. Il suo unico desiderio è di benedire...

... Mai prima mi è venuto in mente che il padrone della vigna (parabola dei vignaioli) possa aver voluto che gli operai delle prime ore si rallegrassero per la sua generosità verso gli ultimi. Mai mi è passato per la mente che possa aver agito immaginando che coloro che avevano faticato nella vigna tutto il giorno sarebbero stati profondamente grati per avere avuto l'opportunità di lavorare per il loro padrone, e più ancora nel constatare quanto fosse generoso. Accettare un tale modo di pensare che non fa paragoni esige una profonda conversione interiore. Questo comunque è il modo di pensare di Dio...

...Il premio per chi sceglie la gioia è la gioia stessa... c'è tanto rifiuto, dolore e fragilità tra noi, ma una volta che si sceglie di affermare la gioia nascosta in mezzo a tanta sofferenza, la vita diventa una festa. La gioia non nega mai la tristezza, ma la trasforma in un terreno fertile per una gioia maggiore.

...Voglio essere come il Padre? Voglio essere non solo colui che è perdonato, ma anche colui che perdona, non solo colui che è accolto festosamente a casa, ma anche colui che accoglie; non solo chi ottiene compassione, ma anche colui che la offre? Non c'è una sottile coercizione sia da parte della Chiesa che della società nel farci rimanere figli dipendenti?  La Chiesa, nel passato, non ha posto troppo l'accento sull'obbedienza in modo da rendere poi difficile rivendicare la paternità spirituale?...

... Diventare come il Padre celeste non è solo un aspetto importante dell'insegnamento di Gesù, ma è il cuore stesso del suo messaggio...