ICONOSTASI

 
 
Icona russa della Scuola di Andrej Rublëv
(sec. XV, 71 x 53 cm)

ICONOSTASI - il termine viene dal nome della parete adornata da icone che nelle chiese di rito orientale divide il presbiterio dallo spazio riservato ai fedeli. Essa ha tre porte, quella centrale è riservata al sacerdote quando presenta il corpo di Cristo.

ICONE ORIENTALI
– sono le più antiche, esse non hanno subito influenze dell’occidente, un esempio è l’icona russa del Natale della Scuola di Andrej Rublëv (sec. XV, 71 x 53 cm), Galleria Tret’jaakov, Mosca (in alto).
In essa la Madonna è sdraiata in ricordo del parto verginale, Maria ha le mani velate in segno di venerazione, ella non guarda il bambino in fasce perché le fasce indicano il sudario della sepoltura e rimandano al sarcofago, quindi alla sua morte. Gli angeli hanno le mani coperte in segno di adorazione, vi è il cavallo al posto dell’asino.
Il centro dell’icona coincide con la testa del bambino, e’ divisa in tre parti la superiore rappresenta il divino, quella centrale il divino e umano e quella inferiore l’umano.

 
ICONE OCCIDENTALI
– sono più recenti ed hanno ricevuto l'influsso della cultura occindentale. In esse la madonna è in piedi (le più antiche) o seduta, nelle più moderne la madonna può anche essere in ginocchio, gli angeli e la Madonna hanno le mani scoperte. Alcuni elementi sono comuni ad entrambi i tipi di icone: l’aureola tonda e dorata indica l’infinito e quindi il divino. L’aureola quadrata indica un vivente.
L’oro è il materiale che non si mescola con nulla, quindi indica il divino per questo il cielo è dipinto con l'oro.
L’azzurro o il verde sono i colori dell’umano, il rosso del divino. Gesù è vestito di rosso a contatto con il corpo, la Madonna porta l’azzurro o il verde a contatto con il corpo e sopra esso porta il manto rosso per indicare che la sua umanità si riveste di divino.
Le tre stelle che sono sulla veste della madonna, una sul capo e le altre sul velo indicano la sua verginità prima, durante e dopo il parto. Sulla testa della Madonna o di Gesù vi è la scritta che indica il personaggio, sulla testa di Gesù vi è di solito scritto io sono colui che sono. L’abito svolazzante indica il movimento, il correre verso una persona. Il vaso è spesso messo in rappresentanza del pozzo (in cui si attinge l’acqua della vita). La madonna porta calzari ai piedi perché lei stessa è terra santa.
Dio dipinto di nero, è l’inconoscibile, il nero che sovrasta le icone a forma di mezza luna è il manto di Dio che ricopre tutto. Quando una scena si svolge all’interno (casa, tempio) vi è una tenda stesa sopra l’icona, la mancanza della tenda indica che la scena si svolge all’aperto.
La testa inclinata indica l’ascolto; il fuso che spesso la vergine tiene in mano indica la tessitura del corpo e della vita di Cristo; gli angeli benedicono con tre dita  (indice, medio e mignolo) ad indicare la trinità, le mani protese in avanti indicano timore reverenziale e difesa. I raggi che dall’alto scendono sulla madonna indicano la trinità, quello più lungo indica lo Spirito santo e sono raggi d’ombra e non di luce. Gli inferi indicano il luogo dei morti e non l’inferno dei dannati. La grotta nera al suo interno rappresenta gli inferi. I demoni non hanno volto; Dio prende sempre l’uomo per il polso perché lo conduce con imperiosità e non per la mano. Il volto di Gesù bambino è sempre un viso adulto perché rappresenta l’eternità; il cartiglio che Gesù in alcune icone tiene in mano rappresenta il peccato, spesso è ritratto nell’atteggiamento di strapparlo.

Esempio di icona occidentale è l'annunciazione della Madre di Dio di Theophanes di Creta (1546)

 

 

L’Annunciazione della Madre di Dio

di Theophanes di Creta (1546) -

Monte Athos

 

 

 

 

 

 


Si presentano alcune icone:

La presentazione di Cristo al Tempio
Theophane di Creta (1546)

Sacro Monastero Stavronikita,
Aghios Oros (Grecia)

Il santo Simeone, colui che ricevette Iddio, tiene tra le sue braccia Cristo bambino benedicente. Egli sta sul trono che rappresenta il luogo divino del culto (santuario); Gesù seduto sulle sue mani è il divino-umano. Egli ha il volto di un adulto e l'atteggiamento di un legislatore, tiene nella sua mano sinistra il chirografo del peccato, ossia il documento in cui sta scritto il nostro debito che sarà poi da Lui soppresso inchiodandolo sulla croce.
Davanti l'altare vi è Maria con la mano velata in segno di adorazione, ella è indicata dalle tre stelle della verginità e dal nome impresso sopra il suo capo, sta davanti all'altare perché lei rappresenta il vero tempio, porta il manto rosso (simbolo del divino) sulla tunica verde (simbolo dell'umano), dietro di lei vi è la profetessa Anna, colta mentre parlava, che indica Cristo e tiene in mano il cartiglio della profezia su cui è scritto: “Questo Bambino cielo e terra creò ”.
Dietro  vi è Giuseppe che tiene nella sua veste due colombe per l'offerta. Essi rappresentano l'umano e sono i testimoni dell'evento.
Dallo stesso loro lato sullo sfondo vi è la casa mentre dal lato di Simeone è raffigurato il tempio.
Su di loro vi è nel mezzo del cielo dorato il ciborio (mi incurvo sopra) che rappresenta il prolungamento delle mani di Dio che proteggono l'evento, su di esso il turibolo indica Cristo Luce del mondo. La catena che regge la lampada ha 12 nodi che rappresentano i dodici apostoli.
La mezza luna nera sopra tutta la scena è il manto di Dio che ricopre il tutto

Se si divide la scena in tre sezioni si ha la riproduzione del tempio: Maria, Anna e Giuseppe che rappresentano l'umanità sono la navata del tempio, Cristo bambino rappresenta la porta (iconostasi) che conduce al divino e il trono dove vi è il Sacerdote Simeone è il Santuario.

 

Icona russa della Trinità di Andrej Rublëv (1415)
Galleria Tret’jaakov, Mosca

(icona di tipo orientale)

 

 

Le tre figure uguali si riuniscono intorno al Calice, il modo in cui esse sono disposte sedute sugli scanni traccia ai lati dell'altare la forma di un calice.

Cliccare sulla figura per vedere la forma evidenziata.

 

 

 

 

ICONE OCCIDENTALI DELLA CAPPELLA DEI TRE GERARCHI CICLO DELL’AKATHISTOS
Monastero di Barlaam (Meteore)
Opera di padre Giovanni di Stagon (Kalambaka) e dei suoi figli, 1637

Il più eccelso degli angeli fu mandato dal cielo

Lampada che porta la luce apparsa a coloro che sono nelle tenebre

 



Volendo fare grazia per i debiti antichi

 

O Madre degna di ogni canto che desti alla luce il Verbo Santo

CROCIFISSO DI SAN DAMIANO
XII secolo - scuola umbra con forte influenza siriana, forse per la presenza di monaci siriani nella regione.

La figura centrale dell'icona rappresenta Cristo. Egli sta in piedi, non pende dalla croce e i suoi occhi sono aperti, guarda in maniera severa ma dolce e profonda, è vivo, le sue braccia aperte mostrano le ferite lasciate dai chiodi sulle mani e dietro le braccia si apre il nero della sua tomba vuota intorno al nero della tomba vi è il rosso dell'amore che vince la morte.
 

A
i lati della tomba due santi indicano la fede riposta in lui, vero Dio e vero uomo, all'angolo si intravede la figura di un
gallo che proclama la nuova alba di Cristo.
Le figure inserite nella croce sono 33 come i suoi anni.

Sotto l'apertura della tomba due coppie di angeli discutono tra loro sul mistero del momento rivelato.

L'Ascensione è rappresentata all'interno di un cerchio rosso posto sopra il volto di Cristo.
Cristo sta uscendo dal cerchio e porta con sé una chiave d'oro, la chiave del suo Regno, gli abiti dorati indicano che ha vinto la morte, porta una sciarpa rossa in segno di sovranità, gli angeli gli vanno incontro festosi e l'accolgono in cielo.

Sopra il Cristo, all'interno di un semicerchio, Dio padre si rivela attraverso la mano che benedice con due dita stese: è il dono dello spirito santo all'umanità. Il suo volto non è rivelato, lui è l'inconoscibile.


Alla destra di Gesù,  Maria e Giovanni stanno vicini, con il capo inclinato l'una verso l'altro in segno di ascolto reciproco e intesa profonda.
 Il mantello di Maria è bianco per indicare la vittoria e la purezza. Sotto il mantello indossa il rosso dell'amore e della santità, la sua veste è azzurra ad indicare la sua umanità.
Maria appoggia al mento la sua mano sinistra e così facendo rivela il segreto dono che Cristo le ha fatto consegnandole tutta l'umanità e con la mano destra indica Giovanni, il figlio che Cristo le ha affidato
.


Alla sinistra di Cristo vi è Maria Maddalena, Maria di Cleopa e il Centurione di Capernaum. Maria Maddalena è la più vicina a Gesù, la sua mano sotto il mento indica un segreto confidato. Porta un mantello azzurro a sottolineare la sua umanità su una veste scarlatta che indica il suo grande amore. Maria di Cleopa ha un vestito colore della terra che sottolinea la sua umiltà, ha la mano rivolta verso il Cristo ad indicare il timore reverenziale nei suoi confronti.
Il Centurione con il pollice e due dita alzate indica il numero tre, la Trinità. Le due altre dita chiuse indicano la doppia personalità del Cristo: umana e divina.
Alle sue spalle vi è la figura di un bambino: è suo figlio che è stato guarito da Gesù.